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Tra il tavolone del convento e il tavolone delle circostan-
ti cucine si hanno cosí rapporti costanti e frequenti, tanto
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Letteratura italiana Einaudi
Guido Piovene - Lettere di una novizia
che facendomi monaca spesso ho l impressione di essere
rimasta a casa passando però dal salotto alla cucina e alla
vita servile. Dunque un mese fa circa trovai seduta con le
suore la donna che avevo accusato un giorno di avermi
picchiata. Posta di fronte d un tratto a quella ch era stata
la prima causa di ogni mia traversia, provai tanta avver-
sione da farmi dubitare sulla fermezza della mia carità.
Quel sentimento era umano ma inadatto al mio stato.
Cosí messa in sospetto, cominciai a meditare sugli av-
venimenti trascorsi che mi hanno condotta alla soglia
della monacazione, e i dubbi divennero molti. Non tro-
vando risposta, lasciai l indagine confusa dei miei mo-
venti per guardare diritto nei miei sentimenti e pensieri.
Ma li ho trovati cosí poco afferrabili, si liquefanno cosí
rapidamente non appena mi accosto con la mia riflessio-
ne, che mi sembra d essere fatta di una materia cangian-
te che non dà presa al giudizio. Il non riuscire a veder
chiaro in me stessa, anzi questo cangiare continuo della
mia anima secondo il modo in cui la guardo, mi hanno
riempito d incertezza, di diffidenza per me stessa e di
apprensione pel futuro. Ho la impressione del pericolo,
ignoro quello che potrà capitarmi. È genuina la mia vo-
cazione? Alle molte cause di dubbio se n è aggiunta ora
un altra, nell imminenza della mia segregazione; che in
me si ridesta una eco delle dolcezze e fantasie che prova-
vo una volta, e che la mia disadorna durezza sembra di
nuovo illanguidita. Non potendo risolvere nulla per
quanto io pensi, ho spalancato stasera la mia finestra, ho
rinunciato umilmente a qualsiasi giudizio, e raccoglien-
do tutti gli elementi possibili li ho posti dinanzi a voi e al
vostro indulgente acume. lo non sono una santa, ma non
sono cattiva. Non potrei sentirmi cattiva proprio ora che
la mia anima risponde con tanta fragranza a questo bel
chiaro di luna.
Dal Convento di**, il 17 luglio 19**.
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Letteratura italiana Einaudi
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LETTERA II
Don Giuseppe Scarpa a madre Giulietta Noventa, supe-
riora del Convento delle** a**.
Una delle vostre novizie, Margherita Passi, che ha la
fortuna di essere nell imminenza di monacarsi sotto la
vostra guida, mi ha scritto una lunga lettera di cui acclu-
do copia, esponendomi alcuni dubbi piuttosto vaghi sul-
la sua vocazione. Ho creduto mio stretto dovere di infor-
marvene, perché l invito rivoltomi dalla ragazza, di
occultare il suo sfogo, non ha nulla di vincolante, e sa-
rebbe anzi colpevole da parte mia l aderirvi senza riguar-
do ai doveri che una novizia ha verso i suoi superiori. Sa-
rei venuto di persona a parlarvi e, col vostro permesso,
parlare alla novizia, se proprio in questi giorni non fossi
stato nominato rettore del Seminario di questa città; e ho
preferito evitare gli incomodi del viaggio, a meno che voi
stessa non lo giudichiate opportuno.
Leggendo poi la lettera della novizia, mi sono fatta su
quei dubbi un opinione provvisoria, che manterrò se
concorderà con la vostra: che siano di quelle ubbie, di
quei riscaldi della mente, speciosi ma inconsistenti, che
lo stesso tentato non saprebbe ben definire, e a cui qua-
si tutti propendono durante il noviziato, anche se molti
sanno resistere meglio al desiderio di parlarne. Cosí
penso anche perché, se fossero cosa piú seria, ve ne sare-
ste già accorta da un pezzo e vi avreste messo riparo.
Perciò vi ho consultato, e attendo una vostra riga, piú
per il grande rispetto che nutro per voi, che per una vera
incertezza nel giudicare questo caso tanto comune.
Devo aggiungere che, avvicinando le ragazze, non ho
notato che nessuna di esse avesse l animo turbato.
Dal Seminario di**, il 22 luglio 19**.
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Letteratura italiana Einaudi
Guido Piovene - Lettere di una novizia
LETTERA III
Madre Giulietta Noventa a padre Giuseppe Scarpa.
Non posso dirvi quanto dolore e vergogna ho provato
al vedere quale mancanza di riguardo abbia commessa
una nostra ragazza inviando una lettera a una persona
tanto superiore a lei, completamente a mia insaputa!
Come ho apprezzato la grande bontà con la quale avete
voluto non solo perdonarle, ma interessarvi del suo ca-
so! Purtroppo quella lettera non mi ha stupito... Voi
avete giudicato la nostra Rita come se la conosceste; essa
è portata, come voi dite, ai riscaldi della mente, alle ub-
bie... Noi che la conosciamo e che sappiamo come que-
ste imprudenze derivino dal suo carattere, non diamo ad
esse nessuna importanza. Nonostante alcune mancanze
il fondo della sua anima è buono, la serietà della sua vo-
cazione è provata. Interrogatela, come ho fatto io cento
volte, ed essa sarà la prima a piangere di quanto ha scrit-
to in un momento di sconforto! La vocazione della po-
vera Rita, che deve condurla a prendere il velo tra venti
giorni, è stata provvidenziale. Dio ha risolto in quel mo- [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

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